Se non ora... quando?
Mimmo Boninelli - CD, 2017
- La pianta (1975)
- Canzone contro lo sfruttamento minorile (1976)
- Il pendolare (1974)
- A l'ostrea del tir a s-ciop (1972)
- Local di sacoi (1981)
- Ghe chi 'l fa i storie (1974)
- Il monumento (1980)
- Andiamo compagni (1975)
- Betina (1975)
- Ol pertegat (1977)
- Via Gleno (1983)
- Tall el Zaatar (1976)
- Un lungo sentiero (1979)
- Via Gleno (ripresa con coro) (2004)
- Se non ora... quando? (1984)
sali
01. La pianta
Trad.
Una vecchia pianta/vicino alla strada/
e i vecchi a riposare/ e la storia sui rami
una storia di vita/ una vita di anni/
di anni che sono andati/ e di uomini rimasti.//
Frumento nei campi/ e pochi i guadagni/
la terra in affitto/ e noi la vogliamo/
"Evviva il nostro Cochi"/ gridano i contadini/
e sotto la pianta/ il Cochi e noi in parte a lui.//
Passati poi quei giorni/ più "neri" gli uomini/
la fame in tasca/ sulle strade la guerra/
il sabato la fiera/ la gente in galera/
e sotto la pianta/ uno solo comanda.//
La morte in campagna/ la vita in montagna/
un uomo sotto i rami/ la giacca con il sangue/
la vita distrutta/ la gente incazzata/
ma negli occhi la coscienza/ la nostra resistenza.//
Più bella la pianta/ la gente che canta/
Il mese della festa/ chiusa alla svelta/
finite le canzoni/ spenta la speranza/
e sotto la pianta/ valigie in partenza.//
Lontano più lontano/ a cercare il lavoro/
e i vecchi a guardare/ e la gente andar via/
c'è silenzio in montagna/ c'è silenzio in campagna/
ma sotto la pianta/ cresce nuova la speranza.//
E giorno dopo giorno/ matura anche il tempo/
le memorie di ieri/ e i morti sulla strada/
e il vecchio a raccontare/ e i bambini ad ascoltare/
la pianta la storia/ la nostra vittoria.//
sali
02. Canzone contro lo sfruttamento minorile
Trad.
E' questa la storia/ la vita di un bambino/
dei suoi dodici anni/ spenti sotto una pietra dei padroni.//
Finite le scuole/ al sabato mattina/
saluto maestra e compagni/ e vado via a lavorare.//
Mio padre mi aspetta/ in via del Macello/
sul camion di sabbia/ c' è un altro posto: è per me.//
Con i libri di scuola/ che adesso non servono più/
e mio padre che dice di darli via/ e prendere in mano il mio badile.//
A casa la mia mamma/ e sette fratellini/ e quei soldi che mi danno/
possono solo imboccare il più piccolo.//
E' questa la vita/ dei ragazzi proletari/ di quelli che lavorano/
per quattro soldi/ e muoiono sotto una pietra dei padroni.//
Gente è finita/ la storia la sappiamo/
è scritta su tutti i giornali/ che il padrone stampa.//
Compagni non possiamo/ piangere così quel ragazzo/
siamo tutti degli sfruttati dentro e fuori/ della fabbrica di tutti i padroni.//
E' questa la vita/ di tutti i proletari/ di quelli che lavorano/
per quattro soldi/ e muoiono sotto le macchine dei padroni.//
Avanti compagni/ non possiamo fermarci/
c'è salute contratti caro-vita/ e tanti bambini.//
sali
03. Il pendolare
Trad.
Sempre di questi giorni/ con il treno che parte/ due ore di viaggio./
Sempre le solite facce/ tutte addormentate/ e ancora stanche di ieri:
è questa la vita da cane/ che mi tocca fare/ per tirare a campare.//
La mattina quando parto/ vorrei dare un bacino alla bambina/
la guardo è meglio non svegliarla/ non deve pensare alla vita che
faccio:/
è questa la vita di tanti/ che per pochi soldi/ vanno lontano a lavorare.//
Quando poi sono a lavorare/ c'è il capo-sezione/ che ti dice lazzarone/
c'è dentro di te quella voglia/ di prendere una tenaglia/ e tirargliela
dietro://
è sempre così porca bestia/ il crumiro dell' ostia/ amico dei padroni.//
Ma quando ci siamo messi insieme/ abbiamo bloccato il treno/ che porta
al lavoro/
gli altri più vicini all'officina/ hanno detto: "Assemblea/ dobbiamo
scioperare
contro il padrone che sfrutta/ che divide gli operai/ rispondiamo tutti
insieme/
Consigli di zona e di fabbrica/ sono le nostre armi/ e dobbiamo
adoperarli.//
sali
04. A l'ostréa del "tir a s-ciop" (All'osteria del tiro a segno)
Trad.
All' osteria del " tiro a scoppio "/ ci sono tre operai e un fiasco di vino/
parlano di un compagno che è morto/ a lavorare sotto il padrone.//
Dov' è il Mario/ quello che se la prende con calma,/
dice che viene poi non arriva più/ dice che viene vestito di nuovo,/
aspetta ancora un po'.// Aspetta, aspetta e arriva un uomo/
bianco smorto come un lenzuolo/ dice che giù in officina/
è morto un uomo un nostro compagno.//
E' morto un uomo un nostro compagno/ morto per prendere un po' di
più/
aveva tre bambini troppo piccoli/ e la sua paga era poco.//
Un altro uomo un nostro compagno/ prete e padrone diranno la loro/
un altro uomo sotto la terra/ sembrava vivo vestito di nuovo.//
Una moglie, tre bambini/ il prete dice: " Pregate di più "/
il padrone ripete: " Era colpa sua "/ e nessuno dice: " Vi aiuto io ".//
Quattro persone/ niente da mangiare/ ti aiuteremo noi compagni/
i tre operai e un fiasco di vino/ senza lavorare è brutto vivere.//
sali
05. Locàl di sàcoi (Locale degli zoccoli*)
Trad.
Ogni mattina/ guardarsi le mani/ incrociate a salvadanaio/
e il mozzicone da accendere/ poi cercare nelle tasche/
Il fiammifero di mezzogiorno/ ancora una fumata e passare la giornata./
Poi tirare il carretto/ e fermarsi a raccogliere/ coi capelli arruffati/
il cartone gettato via/ per terra sulla strada/ la tua voglia più bella/
l' hai gridata ad una stella/ in una giornata di festa./
Locàl di sacoi/ così come si dice/ che uccide i desideri/ che spezza le
radici/
dimenticarsi tutto/ il giorno e la notte/ ma riempirla questa vita/
non ancora consumata/ una vita difficile/ cresciuta attorno ai fossi.//
Seduto su una panchina/ la voglia di parlare/ la gente sempre più fredda/
che non vuole sentire troppo/ il cartone per terra/ la speranza del
domani/
il mozzicone che si consuma/ e la vita che se ne va./
E' rimasta quella voglia/ lì per terra di fianco al fosso/ una giacca lacera/
due cicche e tre cartoni/ finisce questa storia/ come uno straccio nella
Morla/
e nessuno canterà/ questa canzone di libertà./ Locàl di sacoi…..//
* E' il termine dialettale utilizzato fino ai primi anni del Novecento per indicare il primo Ospizio per anziani a Bergamo, attualmente è la sede della Banca Credito Bergamasco di fronte ai Propilei.
La Morla è un corso d'acqua che attraversa Bergamo.
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06. Gh'è chi 'l fa i storie (C'è chi fa le storie)
Trad:
C'è chi scrive storie/ così per passione/
e' questa una storia/ vera sul serio.//
C'è una fabbrica/ in questa città/
trecento operai/ tutti licenziati.//
" Uscite di qui "/ ha detto il padrone/
senza coscienza/ e senza ragione.//
Tutti gli operai/ si sono guardati un po' in faccia/
poi la decisione: fabbrica occupata.//
E' questo il momento/ più bello della storia/
non di passione/ ma vera sul serio.//
Fuori dai cancelli/ arriva tanta gente/
compagni e bambini/ ad aiutare quelli dentro.//
Da Dalmine, da Lovere/ da Bergamo, da Ponte (S. Pietro)/
consigli di fabbrica/ contro il padrone.//
Studenti, operai/ unita a combattere/
e' questa compagni/ la nostra verità.//
Contro DC/ borghesia, padroni/
la nostra battaglia/ per l' occupazione.//
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07. Il monumento
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08. Andiamo compagni
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09. Betina*
Trad.
Spalancata la mattina/ sulla strada di ogni giorno/
Il grembiule lì in cucina/ ancora appeso al chiodo di ferro.
Lei è venuta piano piano/ ci ha detto "Statemi a sentire,
quanto è difficile per me/ riuscire a capire il vostro parlare,/
e' una guerra disperata/ una storia molto lunga/
che confonde la giornata/ non mi lascia mai riposare./
Parla parla e noi qui/ lasciamo perdere il tuo parlare/
Il tuo grembiule sporco/ la tua guerra così difficile./
Te ne sei andata una mattina/ così come muore un fiore
Il grembiule lì in cucina/ ancora appeso al suo chiodo./
La tua guerra disperata/ l' abbiamo qui davanti Elisabetta/
è una pianta asciutta e secca/ che non dimenticheremo mai.//
*Dedicata alla mamma Elisabetta
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10. Ol pertegat (L'aratro)
Trad.
Quanta guerra e lì nella terra/ tutta scritta con l'aratro/
sotto la luna, quella più bella/ poi dicono le storie chi non è stanco//
Poi dicono le storie chi non è stanco/ passano le ore, poi passano gli
anni/
un grande cartello piantato davanti/ getta nel fosso l'aratro./
Getta nel fosso l'aratro/ c'è qui una macchina molto bella/
tutte le stanchezze, tutti i dolori/ volano via come i fiori./
Volano via come i fiori/ le nostre storie tutte nella terra/
la gente, la vita, la nostra guerra/ quella cresciuta con la semina./
Quella cresciuta con la semina/ è la speranza, è stato un giorno/
quando la macchina si è rotta/ e l'aratro ha visto il sole./
E l'aratro ha visto il sole/ con le nostre storie insieme agli amori/
la gente, la vita, la nostra guerra/ è la nostra speranza questa terra….
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11. Via Gleno
12. Tall el Zaatar
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13. Un lungo sentiero
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14. Via Gleno (ripresa con coro)
15. Se non ora.. quando?
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